Musei dell'anima
Si chiamano musei, ma si tratta di invenzioni, di singoli, di gruppi,
di intere comunità, che hanno voluto rappresentare sé stessi: la
propria arte, i saperi, l'ambiente. Sono isole, piccole, che si
scoprono in centri, spesso altrettanto piccoli. Ma sono trama e
ordito di un tessuto culturale dalla mille sfumature, che si scoprono
in un percorso fatto di attenzione di ascolto. Perché i racconti,
tutti, compongono una bella storia corale. Partendo da Parma, il
nostro itinerario inizia dalla SP 45, per raggiungere Traversetolo. In via Cantini, nella corte Civica, la prima tappa, per visitare il
Museo Brozzi, un gioiellino che custodisce la memoria dell'artista
omonimo, eclettico: scultore, incisore e orafo. Si prosegue in
direzione Neviano degi Arduini, seguendo la SP17 per poi deviare
sulla SP 99, seguendo le indicazioni per Bazzano, il paese dei
presepi, alla scoperta del Museo Uomo ambiente. Da Bazzano, con la
SP513R si prosegue in direzione Cedongo, alla ricerca dell'originale
Musei dei Lucchetti, a due passi dalla chiesa. Da qui è possibile
scegliere se attraversare l'Enza e risalire la vallata di là dal
fiume o riprendere la SP 17, superare il centro di Sella di
Lodrignano e seguire le indicazioni per Urzano, per trovare la casa
di Colibrì, al secolo Bruno Bricoli. Pittore. Così facendo, in un
solo giorno, attraversando piccole valli e colline, si possono
scoprire quattro luoghi della memoria, diversi e sorprendenti.
Museo Brozzi a Traversetolo
Una produzione ricchissima, quella di Renato Brozzi, artista di
Traversetolo che ha maneggiato con maestria diverse tecniche.
Scultore, incisore, pittore e orafo, Brozzi ha infatti lasciato un
vero patrimonio di opere, un'eredità preziosa per il suo paese. I
numeri parlano da soli: più di 8000 disegni, 400 fotografie, circa
80 gessi e decine di oggetti d’arte applicata e sculture. E il
paese ha reso omaggio a questo grande dono del suo artista ospitando
le opere nel centro civico la Corte, la "casa" di tutti.
Qui sono esposti dipinti e sculture, realizzati in varie tecniche, e
con lo stile che lo ha reso noto a livello nazionale il Liberty e
Decò: ad esprimerlo al meglio, la Coppa del Liutaio, in bronzo
dorato, gioielli o il Trofeo Martini Rossi.
Una delle opere di Renato Brozzi
Nel museo viene
ripercorsa tutto il percorso espressivo dell'artista, la sua ricerca,
con la conservazione dei fondi della casa e del laboratorio e delle
innumerevoli produzioni, studi per sculture, ritratti, paesaggi:
testimonianza di una mente raffinata, creativa, vulcanica. Non a
caso, tra i suoi estimatori e amici, Brozzi contava Gabriele
Dannunzio: il museo raccoglie la corrispondenza con il vate, iniziata
nel 1920, circa 275 documenti di lettere, oltre ad oggetti artistici
originali, attraverso le quale si hanno notizie delle opere esposte
in musei e raccolte private. L'arte di Bozzi si spresse quindi in
tanti diversi campi: bronzi celebrativi, coppe, trofei, medaglie,
bronzetti, monete, targhe e piatti, sbalzati in diversi metalli e
cesellati, gioielli e piccole sculture animaliste, fuse a cera persa
in oro, argento, bronzo, o realizzate in pasta vitrea e terracotta.
Una manualità artistica che lo lega al paese: a Traversetolo, nella
Fonderia Artistica, Brozzi cominciò a praticare l’arte dello
sbalzo e del cesello, mostrando da subito un grande talento.
Museo Brozzi
Centro civico La Corte di Traversetolo
Numero: 0521 842436
Orari di apertura:
lunedì, martedì, giovedì, sabato dalle 9 alle 12; da lunedì al
sabato dalle 16:00 alle 19:00.
Ogni prima domenica del mese dalle 15,30 alle 1 con visita guidata
gratuita alle ore 16. Ingresso libero.
Museo Uomo ambiente di Bazzano
Ci sono luoghi che esprimono tutta le bellezza di una comunità. L'impegno, i progetti, la creatività, le idee condivise, il lavoro di tante persone che hanno in comune malore per un paese. E la sua storia. Il museo Uomo ambiente di Bazzano è sicuramente uno di questi luoghi. Basta andarci a dicembre quando questa frazione del comune di Neviano degli Arduini si trasforma nel paese dei presepi: una rassegna che, nella magia del paesaggio, è uscita da tempo dai confini locali. Non c'è casa, cortile, locale, spazio verde, angolo storico di Bazzano che non ospiti una natività artigianale, diversa da tutte le altre, ideata e realizzata con i materiali più svariati.
Centinaia di presepi differenti per stili e dimensioni, permettono un lungo percorso in tutto il paese. Questa, come tante iniziative che vengono organizzate dirante l'anno, ha un fulcro, un cuore pulsante, ed è il museo Uomo ambiente, con il suo manipoli di instancabili volontari, riuniti nell'associazione culturale "Il camino", in onore del camino che spicca in uno dei locali come simbolo di accoglienza e condivisione. Questa raccolta, aperta nel 2003 nel centro storico del paese, racconta il territorio, attraverso gli oggetti da lavoro esposti: racconta soprattutto, come ricordato nel nome del museo, le donne e gli uomini che questo ambiente l'hanno vissuto, il loro legame con i luoghi. Gli oggetti esposti sono essi stessi un "prestito", sono stati messi a disposizione dagli uomini che oggi abitano il paese, trovati nelle case, nelle stalle abbandonate, nei solai, gli oggetti sono stati disposti come percorsi, quello dell'uva, ad esempio, il lavoro della terra o la lavorazione della canapa, dalla coltivazione alla tessitura.
Non solo: le sezioni sono "vive"; sono infatti attivate attività didattiche che permettono di sperimentare in prima persona tecniche e lavori. La filosofia del museo non è infatti quella di mostrare una testimonianza del passato, lontana, morta ma come spiegato dagli ideatori: “…immaginando la relazione con persone appartenenti ad altre generazioni, sviluppando fattivamente l’idea di entrare in una casa non morta ove il camino è acceso, i canti s’odono ancora, gli attrezzi appaiono come fossero stati appena usati e il visitatore può continuare a farlo, insomma la gente è lì...”. Il Museo è insomma, più di tutto, un luogo di incontro, per chiacchierare, mangiare, inventare con le mani, crescere insieme. Un luogo per crescere culturalmente. Insieme.
Gruppo Culturale
"Il Camino"
Bazzano, Via Borgo 2
43024 Neviano degli Arduini (PR)
Tel. 333 4504976
La casa di Colibrì
Una casa museo. La stessa in cui ha vissuto con la sua famiglia l'artista Colibrì, al secolo Bruno
Bricoli. Il nome d'arte altro non è che l'anagramma del cognome dei pittore. Siamo nella frazione di
Urzano, e la casa, donata dalla vedova Elvira Romanelli al Centro Studi delle Valli del Termina
raccoglie le opere dipinte dall'artista dal 1970 alla morte, che si susseguono alle pareti, tra i mobili,
come come se gli abitanti fossero ancora qui, ad accoglierci.
paese attraverso le immagini, poetiche, semplici, immediate, con i personaggi, gli eventi, i ricordi,
la fatica di vivere: ritratti affettivi e di profonda umanità, che dichiarano l'amore verso la sua terra e
che sono, oggi, documenti di tante vite. Nell'insieme, un affresco che rende dignità e bellezza al
mondo contadino. Colibrì ha lasciato anche scritti, quasi un completamento alle opere pittoriche.
Località Urzano - Neviano Degli Arduini, 43024 -
Telefono 0521-493148 / 329-6170951
Museo dei lucchetti
La
loro immagine più popolare è quella che li vede, innumerevoli,
legati ai ponti più belli d'Europa. A Roma, ad esempio, a ponte
Milvio, fissati alle ringhiere per testimoniare legami indissolubili
e amori eterni. Sono i lucchetti: oggetti utili, necessari alla vita
di tutti i giorni ma che generalmente non ci appaiono come pezzi
interessanti, artistici, originali.
Il grande lucchetto all'esterno del museo
Per farci cogliere questi
aspetti, a farne scoprire la bellezza e la varietà ci voleva un
appassionato, un collezionista curioso, che per anni ha cercato pezzi
unici, dotati di meccanismi ingegnosi e di forge inaspettate. E ne ha
fatto un museo, meglio: il primo museo al mondo
dedicato esclusivamente ai lucchetti. Nato il 5
maggio 2001, il Museo Storico dei Lucchetti si trova nella frazione
di Cedogno del Comune di Neviano degli Arduini.
Museo dei Lucchetti
Strada Chiavello, 2, 43024 Cedogno PR
Telefono: 0521 846722
museodeilucchetti@libero.it
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