Museo del giocattolo e del bambino
L'insegna che al centro di Santo Stefano indica il Museo
Il Museo del giocattolo e del bambino è una poesia. Una dedica
all'infanzia, 'scritta' da due persone, Paolo e la moglie Luisa, che non hanno mai relegato al passato la
meraviglia, lo stupore dell'infanzia. Hanno mantenuto viva l'autenticità che è propria dei
bambini e con quella hanno raccolto, custodito e quindi messo a
disposizione, condiviso la collezione.
Lo spazio esterno del Museo dove bambini, famiglie scuole vengono accolti
Il museo si scopre dietro
l'angolo della via centrale di Santo Stefano Lodigiano, in una
edificio recuperato del '700 , antica stazione e locanda sulla
via delle diligenze, che guarda alla piazza della chiesa, con un bel
cortile, allestito con oggetti e angoli che richiamano l'accoglienza.
In quest'angolo a parte famiglie e scuole possono avere l'occasione
di fare laboratori, di imparare e fare: oltre ad avere una grande
importanza artistica il museo ha infatti una grande valenza didattica.
Negli spazi sono esposti tanti giochi antichi, dalle bambole ai
trenini, aerei, navi, soldatini, giochi di costruzione e didattici,
costruiti tra il 1700 e il 1950: un percorso che permette di
riflettere sull'infanzia e sul rapporto che lega il bambino al
giocattolo, nelle diverse epoche storiche: si può dire che il museo
racconta la storia dell'uomo attraverso i sogni dei bambini.
Un angolo esterno del Museo del giocattolo e del bambino
Vorrei accompagnarvi, se me lo permettete, in un viaggio lungo i
sentieri del tempo, in un racconto che lasciando sullo sfondo
ogni celebre data, volto ed evento,svelerà i mille mondi abitati da
piccoli oggetti costruiti per piccoli uomini: i giocattoli.
I libri di scuola non lo scrivono ma c'erano anche i bambini
durante le rivoluzioni sociali, il Romanticismo,
la nascita del cinema,
le guerre mondiali, i primi voli nello spazio...e giocavano.
I giocattoli allora come oggi aiutavano a crescere in società
ora idealiste ora ostili testimoniando tendenze e avvenimenti.
Il concetto di gioco appartiene a tutti gli esseri viventi;
cambiano magari i significati, le note evocate -
gioia, nostalgia, privazione - ma nessuno vi sfugge.
Il nostro viaggio, attraverso un percorso storico cronologico,
e quadri di civiltà,
collega l'Illuminismo all'epoca della plastica;
dalle prime affermazioni di proprietà educative e conoscitive
all'evoluzione dell'artigianato in industria,
dagli sviluppi tecnici di meccanismi e materiali,
ai fermenti culturali e climi politici,
via via fino alle espressioni propagandistiche
seriali e consumistiche.
Il giocattolo tuttavia reclama una sua esclusiva prerogativa
ludica
consapevole delle proprie responsabilità e del proprio impegno:
è segmento di congiunzione tra il bambino e il fantastico.
Per potersi esprimere pienamente deve saper ricevere e
trasmettere un racconto
e se questo non avviene non può esserci gioco.
Diversamente, se appagato, si immergerà con il suo piccolo amico
escludendo ogni interferenza adulta.
Visitatore
Puoi apprezzare la poesia, la bellezza di forme e colori di questi
giocattoli,
puoi apprezzarne il valore storico e culturale,
ma per dar loro modo di "accendersi" devi saper tornare
bambino in modo intimo e viscerale
Museo del giocattolo e del bambino
Santo Stefano Lodigiano.
Via Trento e Trieste 2.
TEL. 3401509192
prenotazioni@museodelgiocattoloedelbambino.com
Aperture: da marzo a ottobre, solo per Istituti Scolastici e gruppi
organizzati.
Tutti i giorni, su prenotazione.
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