Il Po di Lodi: Transitus padi dei pellegrini
Come secoli fa. Attraversare il Grande fiume è da sempre un ostacolo
per i pellegrini, fin dall'antichità. Raggiungere i ponti, spesso
distanti tra loro, significa fare tanta strada, chilometri di fatica
in più. Ma, un tempo come oggi, si trovano attraversamenti storici.
Esistono "Caronti", o, meglio, "san Cristofori"
in attesa di far passare i viandanti sull'altra sponda. Tra i più
noti il Transitus padi o Guado di Sigerico, così chiamato perché
riportato sul diario di viaggio del vescovo di Canterbury, nel suo
pellegrinaggio a Roma: racconta della presenza di enormi zatteroni
vicino al fiume, a Corte Sant’Andrea, che trasbordavano tanti
pellegrini e capi di bestiame, a testimonianza della centralità di
questo passaggio sul Po.
L'attracco del taxi del Po
Il cartello che indica il Traghetto sul Po
Quello che oggi fa servizio non è un
barcone ma una barca motorizzata, un tax fluviale, che consente
l'attraversamento da Corte sant'Andrea, sulla sponda lombarda e
Soprarivo, località piacentina del comune di Calendasco. Per
raggiungerlo dalla via Emilia, occorre superare Piacenza di circa dieci chilometri e in località Pievetta, dove è presente il ponte
sul Po per raggiungere Corte Sant'Andrea, già nella provincia
lodigiana, dove è presente una stele della Madonnina dei Pescatori
che insieme alla colonna francigena indica la via per Roma e
l’imbarco dei pellegrini al porticciolo. Per usufruire del
taxi-pellegrino occorre prenotare, almeno il giorno prima: il traghettatore, Danilo, "taglia" il fiume, lo discende in
diagonale con la su imbarcazione, che ha chiamato "Sigerico"
per fare approdare i viaggiatori, in circa quindici minuti, sulla
sponda emiliana. Raggiunto l'attracco di Soprarivo, parcheggio
dell'imbarcazione, come spiega il pannello informativo. Il taxi
fluviale è a disposizione tutti i giorni dell'anno dei pellegrini e
dei turisti anche con biciclette.
L'unico passaggio via acqua ed anche l'unica barca in servizio per vari percorsi di pellegrinaggio, consente ai pellegrini di accorciare il cammino di circa dieci chilometri ma soprattutto di vivere un'esperienza unica, non a lato ma dentro il Po. Un'esperienza che a Soprarivo continua: dopo aver superato l'argine maestro a poche decine di metri dal pontile, si raggiunge la Caupona Sigerico, l'osteria insomma, sede di diverse associazioni legate al percorso. Danilo Parisi lascia la divisa da traghettatore per indossare qui quella da oste. Pellegrini e viaggiatori possono avere un ristoro, circondati da innumerevoli testimonianze di passaggi. Si respira un caloroso senso di accoglienza che parte dall'esterno: e pareti dell'antica costruzione sono decorate da targhe, che ricordano le distanza dalle principali mete di pellegrinaggio, iscrizioni latine, piccole edicole religiose. Tutt'intorno fiori, verde e innumerevoli oggetti di uso domestico di un tempo. Approdando qui, in effetti, ci si riconcilia con il passato, con innumerevoli guadi di innumerevoli viandanti. Altri passi, stesso bisogno di accoglienza nel lungo viaggio.
La storia
A Soprarivo è stato localizzato questo “Ad Padum” dei romani,
dove le strade consolari per Mediolanum e Ticinum (Milano e Pavia)
incrociavano il fiume Po. Si è trattato di un passaggio obbligato
per Milano fino al XII secolo. Per molto tempo la mancanza di ponti è
stata ovviata con l’attraversamento via fiume non ostacolando mai
le comunicazioni tra le due sponde. Erano tante le famiglie a
possedere piccole imbarcazioni. Certo la moderna viabilità consente
oggi di attraversare agevolmente il fiume Po con il ponte moderno, ma
dal 1998 è stato ripristinato questo valido servizio di trasporto
per i pellegrini con un taxi fluviale che da Corte Sant’Andrea
conduce fino a Soprarivo, percorrendo una distanza di circa 3,5 km. Il
“traghettatore” Parisi, in possesso del titolo professionale
specifico per il trasporto di persone, con la sua barca (appaltata
dal comune di Calendasco) accompagna i pellegrini da una sponda
all’altra del Po.
Sopra, il paesaggio che circonda la Caupona Sigerico
Sotto, angoli dell'osteria di Sigerico, dove si può trovare accoglienza e ristoro, circondati da messaggi e testimonianze di centinaia di pellegrini.
info@cauponasigerico-viafrancigena.it
Tel. +39 0523.771607
loc. Soprarivo di Calendasco
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