venerdì 3 aprile 2020

Il grande museo diffuso del mondo piccolo; Musei- patrimoni di umanità


Il grande museo diffuso del mondo piccolo

Un intero percorso nei luoghi della Bassa, alla ricerca di Giovannino Guareschi. Cercando evocazioni, inquadrature, angoli, brani di racconto, dentro quello che è a tutti gli effetti un paesaggio culturale, e di umanità, un ambiente-musa. Ispiratore. Muovendosi da un punto ad un altro, tra i resti di una chiesa ad una ex scuola elementare, da un centro storico ad una piazzetta, per vedere e attraversare i luoghi, le atmosfere fissate nelle pagine immortali dello scrittore, disegnatore, giornalista, umorista parmense, famoso in tutto il mondo.

                             
                                La Bassa con i suoi paesaggi tra poesia e malinconia
                           
Si va di paese in paese, per ricostruire il racconto di una e mille vite, scorrendo i periodi della vita di Guareschi, i luoghi che ne conservano testimonianze: pagine sparse di una biografia straordinaria che si legge percorrendo la terra di cui è intrisa fino al midollo. Si parte dal Fontanelle di Roccabianca, paese nativo di Guareschi dove è allestito il "Museo del mondo Piccolo", per allungarsi fino a Diolo di Soragna per la vista al "Centro Boscaccio" deposito di tante testimonianze sull'autore. Si prosegue fino a Roncole di Busseto, dove ha sede il Centro studi.  

                           
                                L'ex scuole elementare di Fontanelle, ora sede del Museo  

Fontanelle di Roccabianca


Paese “sott'acqua”, Fontanelle. Difeso da sponde, dall'acqua di cui è imbevuta la terra. Una schiera di tigli accompagna per un lungo tratto del centro, quasi un "picchetto" d'onore che conduce alla vecchia scuola elementare, trasformata in centro culturale. In questo edificio tra trovato posto il museo “Il Mondo piccolo”: a segnalarlo la scultura di Guareschi in sella alla sua bicicletta, a far parte della vita di tutti i giorni, come se i suoi concittadini, la sua terra volesse dire “è ancora qui”, è stato ed è uno di noi. E' nelle aule di questa scuola che la madre di Guareschi insegnava ed è a Fontanelle che lo scrittore è nato, in un giorno è in un luogo per niente "asettico" per future sensibilità: Giovannino è infatti venuto alla luce il primo maggio nella casa in cui apriva i battenti la "cooperativa socialista", del paese dove era attiva anche la Lega dei contadini di Fontanelle che aveva come presidente il sindacalista Giovanni Faraboli, lo "spunto" in carne ed ossa per il futuro personaggio letterario di Peppone. Visitando il museo si passa in rassegna la storia di questo territorio, con l'analisi della situazione sociale, dei movimenti e delle passioni politiche proprio attraverso le figure di Guareschi e di Giovanni Faraboli. A poche centinaia di metri, la casa natale, su un lato della piazza.

                                       
                  Giovanni Guareschi e la sua bicicletta: una scultura che riassume il Mondo Piccolo 

 Il Centro studi di Roncole Verdi
Per scorrere Il riassunto della vicenda umana e artistica di Giovannino Guareschi, occorre raggiungere Roncole di Busseto. Qui Guareschi condivide il palcoscenico con un gigante, il Maestro Verdi, la sua casa natale, la chiesa dell'innamoramento con la musica. Un angolo, piccolo, del mondo piccolo, che tiene insieme due gigantesche esperienze umane a artistiche. In via Processione, alle spalle della casa natale di Verdi, si trovano due luoghi importanti per gli appassionati di Guareschi, il bar aperto da Giovannino Guareschi nel 1957, che in origine era un'osteria. Questo luogo rappresenta l'ultima fase della vita di Guareschi. Il ritorno a casa. Ed è qui che aveva sognato, forse quand'era lontano, esiliato o prigioniero, di vivere l'ultima fase della vita. Le sue spoglie si trovano infatti nel piccolo cimitero della frazione di Busseto, vicino alla chiesa. Nei locali dell’osteria è raccolto tutto ciò che riguarda lo scrittore della Bassa: un' enorme quantità di materiale cartaceo e non cartaceo, fotocopie di articoli, fotografie, scritti, disegni e filmati e tutte le pubblicazioni dell'autore, anche tradotte in varie lingue, raccolti e catalogati con passione e pazienza da tutto il mondo. Negli spazi è anche allestita “Tutto il mondo di Guareschi”: una mostra antologica permanente, che documenta la sua vita e le sue opere. L'archivio e centro studi è gestito dai figli di Guareschi, Carlotta e Alberto. Insieme a loro, lavorano tanti amici ed estimatori dello scrittore, riuniti nell'associazione "Club dei Ventitré", nome che i ricorda i “Ventitrè lettori” a cui Guareschi si rivolgeva nei suoi libri.

Mostra antologica permanente e archivio Guareschi, Roncole Verdi
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0524.92495; e-mail: pepponeb@tin.it.


Brescello

"Ecco il paese, ecco il piccolo mondo di un mondo piccolo, piantato in qualche parte dell’Italia del Nord, là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume e il monte, tra il Po e l’Appennino. Nebbia densa e gelata l’opprime d’inverno, d’estate un sole spietato picchia martellate furibonde sui cervelli della gente, e qui tutto si esaspera, qui le passioni politiche esplodono violente e la lotta è dura, ma gli uomini rimangono sempre uomini e qui accadono cose che non possono accadere da un’altra parte”...


                            Il sidecar di Peppone nel Museo di Brescello 


Non  potrebbero esserci parole migliori di quelle lasciate da Giovannino Guareschi, per descrivere questa fetta di mondo e le sue atmosfere, il suo carattere sanguigno e resistente. Il mondo piccolo ed esemplare, nel quale si sono mossi due personaggi simbolo di questa terra bassa, dentro luoghi altrettanto simbolici, la chiesa, il municipio, la piazza, gli argini, le cascine. Il paese di Brescello ha fatto da testimonial a queste vicende, offrendo sé stesso nel ruolo di grande e autentico set cinematografico per i tanti episodi della saga di Peppone e don Camillo: le due anime della gente della Bassa. E proprio la stessa gente, unita in un gruppo di volontari, ha pensato di fissare nel tempo questa esperienza cinematografica: il fondale di tanti film che hanno fatto il giro del mondo: il Museo ”Peppone e Don Camillo”, dedicato agli indimenticabili protagonisti delle storie di Guareschi. 

                                Argini, salici, campi piatti: il paesaggio della Bassa         

Un museo diffuso, che comprende, oltre alla raccolta di oggetti, fotografie e documenti inediti, locandine e il sidecar di Peppone e le due biciclette, una ricostruzione di un set cinematografico originale dei film accompagnato da una mostra dedicata al tema dei “fuori scena” che ritrae il rapporto tra cinema e territorio dove gli abitanti di Brescello sono i protagonisti. ma sono gli spazi del paese, il vero set, la chiesa di fronte al municipio, a sfidarsi, come sembrano fare ancora oggi le sculture in bronzo di don Camillo e Peppone, ognuno dal suo regno: il suono delle campane come colonna sonora, le persone che tagliano la piazza in bici, tutto uguale, attuale. La forma è cambiata, sono cambiati i temi, non la sostanza. I personaggi, qui a Brescello, sono vivi, celebrati nelle vetrine dei bar, nei negozi di souvenir e prodotti tipici, nelle insegne e nei nomi dei locali. Non solo il museo, ogni angolo rievoca, agli appassionati le scene di un film. Entrando nella chiesa di Santa Maria nascente si scopre ad esempio, custodito in una cappella, il Cristo Parlante, sotto un portico è invece conservata una campana utilizzata in un altro film, di fronte all'entrata del museo è piazzato il carrarmato di “Don Camillo e l’onorevole Peppone”. Nell'edificio che ospita l'ufficio turistico è inoltre allestito un altro museo dedicato "Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”: un percorso che lega il territorio, i suoi abitanti, le tradizioni, il legame il fiume, "muse" dell'opera guareschiana alle opere cinematografiche.



UFFICIO TURISMO - BIGLIETTERIA
Fondazione Paese di Don Camillo e Peppone
presso Museo “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”
Via Cavallotti, 24 - 42041 Brescello (RE)
Tel. (+39) 0522 482564 - Fax (+39) 0522 482537
E-mail: ufficioturismo@comune.brescello.re.it
lunedì - venerdì 9.30 - 12.30
14.30 - 17.30
sabato, domenica 9.30 - 12.30
e festivi 14.00 - 18.00 invernale
14.30 - 18.30 estivo
Per visitare i tre musei di Brescello (Peppone e Don Camillo, Museo Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema e Museo Archeologico) è necessario acquistare il biglietto di ingresso presso l’ufficio turistico situato nella sede della Fondazione.
Il costo del biglietto, unico per i tre musei, è di 5 €.

                                                     Un angolo della torre di Diolo 
                                   

Torre campanaria di Diolo
Un museo può nascere per tanti motivi. Nella bassa parmense ce n'è uno, piccolo ma sostanzioso, originale, che si deve all'amicizia. E' Il “Centro del Boscaccio”, una raccolta che nasce dalla passione e dall’impegno di Cesare e Caterina Bertozzi, marito e moglie, legati da profonda amicizia a Giovannino Guareschi. La scelta del nome e la collocazione del Museo non sono casuali: la piccola torre campanaria di Diolo è infatti poco distante dal “podere Bosco”, dove vivevano i nonni paterni dello scrittore, ed è ricordata da Guareschi nel suo primo racconto tratto da “Don Camillo e il suo gregge”, del 1953.

                          Torre campanaria di Diolo, sede della collezione di testimonianze
                          sulla vita e le opere di Guareschi
                             
All’interno di una piccola costruzione in mattoni appoggiata ad un campanile, unico elemento che resta dell’antica chiesa parrocchiale di Diolo, si possono trovare testimonianze, scritti ed oggetti capaci di raccontare al visitatore il mondo, la tradizione e la vita del giornalista e scrittore Guareschi. A cominciare dal contesto, scenario d' infanzia dello scrittore. Questo piccolo museo, annunciato dalla torre campanaria che svetta sulla linea piana dell'orizzonte, tra i campi e le strade ai lati, è anche un omaggio alla bassa, raccontata in parallelo, in sintonia, con l'autore che l'ha esportata in tutto il mondo. Il museo parla della storia di questa parte mondo, delle sua geografia, partendo dalla grande mappa dipinta sul muro, dei personaggi che l'hanno immortalata nelle loro opere: parla soprattutto dell'umanità, di come uomini e donne e della loro vita la terra, i paesi, il cibo, il lavoro. Come Giovannino Guareschi ha fatto nelle sue pagine.

Orari di apertura: Da aprile a settembre sabato dalle 15:00 alle 17:00; domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00; Da ottobre a marzo: sabato dalle 15:00 alle 17:00; domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00
Per comitive e scuole possibilità di visite nei giorn
i feriali prenotando al numero di telefono 3479759155 oppure 3471914725

A Roccabianca: le opere a colori di Cesarino Cocchi   

Passeggiando per via delle Rimembranze, nel centro di Roccabianca, si scopre...un omaggio all'infanzia: l'installazione colorata e giocosa di Cesarino Cocchi. A comporla, come un'opera unica, tanti personaggi, che trovano posto tra il cortile e il giardino di casa ma anche sui davanzali e sugli alberi che costeggiano la strada. Ci sono personaggi immaginari ed eroi dei cartoni come i Simpson, i Minions, Braccio di Ferro e la sua Olivia, poi i Flinstones, Topolino e altri ancora, insieme a figure storiche come Papa Francesco, Giovannino Guareschi, Giuseppe Verdi. E animali. Tanti: anatre e rospi, uccelli e pure uno scimpanzé, aggrappato ad una palma. 




Tutte quello che la forma di un semplice sasso suggeriva, Cesarino l'ha tradotto in corpi, teste, capelli, bestie: si perché le sue opere sono fatte di pietre dipinte, incollate, assemblate, per dare vita ai suoi <miti>, alla sua fantasia. Non manca neanche una dedica al cibo nostrano: ci sono infatti il prosciutto e una punta di Parmigiano. Cesarino ha iniziato a lavorare da ragazzino, anche come muratore, poi ha fatto l'operaio, all' Enel, per molti anni. Quando è rimasto vedovo ha iniziato a costruire le sue opere che restano sempre esposte, per dare allegria, anche alle scolaresche che spesso vengono a visitarle, insieme al laboratorio dove conserva anche tanti sassi. L'opera di Cesarino Cocchi rientra a pieno titolo tra i luoghi catalogati da "Costruttori di Babele". 



https://www.costruttoridibabele.net/cesarino-cocchi/




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